La parallasse è il fenomeno di apparente spostamento angolare di una stella o di un qualunque oggetto cosmico, in seguito al moto dell'osservatore.
In pratica, la parallasse è l'angolo sotto cui viene osservato un oggetto lontano da due punti diversi, separati da una distanza nota. Conoscendo questo angolo si può ricavare la distanza dell'oggetto.
In astronomia, la parallasse è un metodo molto usato per la determinazione della distanza astronomica di un corpo celeste relativamente vicino. Infatti, oggetti vicini hanno parallassi grandi, mentre oggetti molto lontani hanno parallassi praticamente trascurabili.
Può essere annua, se riferita al moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole (vedi figura), o diurna se riferita al moto di rotazione terrestre.
Per determinare la posizione di una stella ci si serve del metodo di triangolazione, partendo da due punti che definiscono una linea di base (parallasse trigonometrica). Un oggetto, osservato da due punti opposti dell'orbita terrestre, a sei mesi di distanza, sembrerebbe aver cambiato la sua posizione in cielo di un certo angolo. La metà di questo angolo (p) è chiamata parallasse della stella. L'unità di misura di questi angoli è il secondo d'arco (1").
Le parallassi sono sempre minori di 1". Proxima Centauri, la stella più vicina alla Terra, ha una parallasse di 0,765" e la 61 Cygni una parallasse di 0,293".
PARALLASSE E VISIONE 3D
Il fenomeno della parallasse è quelo che ci consente di avere una vista tridimensionale. Gli occhi, infatti, osservano lo stesso oggetto ma da due punti di vista leggermente diversi, pari alla distanza tra le due pupille (visione binoculare).
Sono stati inventati diversi sistemi per offrire la visione tridimensionale di fotografie e film (stereoscopia). Si tratta di mostrare ai due occhi due immagini scattate da due posizioni opportunamente traslate tra loro per mezzo di un visore dotato di due obiettivi.
Un sistema usato comunemente è quello degli anaglifi, che utilizzano degli occhiali con due filtri colorati sulle lenti, uno rosso ed uno ciano. L'immagine viene filtrata dagli occhiali e percepita differentemente dai due occhi, e cosiì viene ricostruito il senso di profondità.
Altri sistemi impiegano occhiali dotati di due otturatori a cristalli liquidi e di un film in cui i fotogrammi corrispondono alternativamente all'immagine di destra e di sinistra. Gli otturatori sono comandati elettronicamente in modo che ciascun occhio veda il fotogramma corretto. Nei sistemi di realtà virtuale sono impiegati caschi con due visori LCD, uno per occhio.
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