Le nebulose sono nubi di gas e polvere presenti nello spazio interstellare. Le nebulose possono essere:
-
OSCURE,
nubi fredde di gas, ricche di polveri, capaci di assorbire la luce delle stelle retrostanti, impedendone quindi la visuale; sono spesso individuate come "buchi scuri" privi di stelle
- A RIFLESSIONE, se riflettono (o diffondono) la a luce di stelle vicine a causa della presenza di polvere interstellare all'interno della nube;
-
A EMISSIONE, nubi di gas luminescente, formate essenzialmente da idrogeno, mantenute ad alta temperatura dalla radiazione ultravioletta emessa da stelle vicine, molto giovani e calde; hanno forti emissioni nell'IR, UV e ottico, e resentano caratteristici spettri nel radio dovuti all'interazione tra i campi magnetici e gli elettroni liberati durante il processo di ionizzazione
Queste ultime nebulose sono anche dette regioni HII
a, cioè regioni dove l'idrogeno è presente quasi totalmente in forma ionizzata.
Nelle immagini: (a) Nebulosa oscura Barnard 68 [Credit:ESO]
;(b) Nebulosa Testa di Strega (IC 2118) [Credit:NASA]; (c)Nebulosa Laguna [Credit:ESO]
a Nella notazione spettroscopica usata spesso in astrofisica, HI indica l'idrogeno neutro, mentre HII è il termine per indicare l'idrogeno ionizzato (H
.+)
Una ulteriore classe di nebulose è costituita dalle nebulose che si originano a seguito della morte di una stella, come le nebulose planetarie o i resti di supernova.
Le prime si formano durante l'ultimo stadio della vita di una stella di bassa massa come il nostro Sole, che evolvendo in gigante rossa, perde lentamente gli strati esterni attraverso pulsazioni della propria atmosfera. Una volta persa una quantità sufficiente di materia, la temperatura della stella aumenta e la radiazione ultravioletta emessa è capace di ionizzare la nebulosa circostante.
Le nebulose planetarie hanno in generale morfologie regolari e spettacolari.
Nell'immagine, la nebulosa planetaria Occhio di Gatto o NGC6543
I resti di supernova
sono anch'esse regioni associate alle fasi terminali del ciclo vitale di una stella. Nell'esplosione di una supernova, infatti, la materia scagliata via dall'esplosione viene ionizzata dai residui della supernova.
Il migliore esempio di questo tipo di nebulosa è la Nebulosa del Granchio nella costellazione del Toro (nell'immagine, [Credit:NASA, ESA, J. Hester and A. Loll, Arizona State University]). È il risultato della supernova SN 1054, registrata nel 1054 dagli astronomi cinesi. Il centro della nebulosa è una stella di neutroni creata durante l'esplosione.